VATICANO E IMMIGRAZIONE
Il Papa in prima linea, ma a seguirlo anche molti Cardinali, Vescovi e Sacerdoti, predicano con incessante enfasi: accoglienza, accoglienza, accoglienza. Ed ancora: non bisogna aver paura del diverso, del colore della pelle, di chi professa una religione diversa, ed altro.
Io, invece, rispetto al problema immigrazione (e relativa delinquenza collegata) sono molto più riflessivo, molto più attento e guardingo, a volte anche pauroso. Detesto i trafficanti di uomini e sono del tutto contrario all'immigrazione clandestina; detesto soprattutto chi si arricchisce, con una discutibile accoglienza, sulla pelle di poveri disperati. Non credo al disinteresse delle Ong, ai Casarini, ai Gere, alle Rackete: io credo al mio Governo a sto con il mio Governo.
Solo chi è in malafede o obnubilato da (im)posizioni ideologiche non riconosce ed ammette i danni che il fenomeno, non controllato, provoca. Immigrati sì, ma regolari. Il problema poi del riconoscimento della cittadinanza, non mi appartiene perchè è un falso problema. Inoltre sono molto sospettoso nei confronti di sconosciuti che mi avvicinano per parlarmi di Dio di religione et similia. Sono credente e praticante, purtroppo anche peccatore, e sono fiero di aver frequentato le scuole cattoliche dalla prima media alla terza liceo, passando per il ginnasio. Però faccio fatica a capire, e mi trovo in difficoltà a fronte di certi atteggiamenti della Chiesa cattolica, sia per quanto scritto nelle righe che precedono, sia per quanto dirò a seguire.
Leggo su Liberoquotidiano.it, Fabio Rubini:
"...La Chiesa della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, retta dal Cardinal Vèrgez Alzaga...lo scorso 19 dicembre ha stabilito le pene per chi entra illecitamente in Vaticano: pene, diciamolo subito, che prevedono la reclusione da uno a quattro anni e multe da 10mila a 25mila euro"
Io predico poco e maluccio e razzolo anche peggio: però ho il merito di ammetterlo. Voglio rispettare il mio dichiarato impegno alla moderazione e per questo mi limito a dire che mi piace chi predica bene e si comporta ancor meglio.